Ecco qui di seguito un breve testo che racchiude tutti i principali aspetti del gravimetro trattati nel blog. Si tratta di uno strumento molto complesso, ma allo stesso tempo ricco di potenzialità. Siamo partiti da una prima analisi più specifica e dettagliata che ha permesso di conoscere le sue origini e le sue principali caratteristiche. Per definizione (step 1), il gravimetro relativo o assoluto è uno strumento di misura destinato alla misurazione dell’accelerazione di gravità, in esso la forza con cui una determinata massa, è attratta verso il centro della terra, è precisamente bilanciata all’interno del gravimetro da un sistema elastico o da molle. Il gravimetro come visto nell’albero tassonomico (step 14), fa parte della classe degli accelerometri, figli dei più tradizionali metodi di misurazione, come il pendolo a filo e la bilancia a torsione. Fa inoltre riferimento alla disciplina scientifica (step 4) della gravimetria, disciplina parte della geofisica che considera le teorie e i metodi di osservazione destinati allo studio del campo gravitazionale terrestre e alla misurazione dell’accelerazione di gravità. Abbiamo in seguito analizzato più nello specifico il suo funzionamento, regolato da specifiche normative (step 23) e il principio fisico ad esso legato (step 5); ciò grazie alle tante e dettagliate informazioni contenute nel manuale d’uso (step 22), dai brevetti (step 17.1-17.2) e dalle immagini rappresentanti la sua anatomia interna (step 16). Questa analisi ha permesso anche una maggiore comprensione dei diversi componenti (step 3) di cui è costituito e dei differenti materiali (step 8) in cui è realizzato, con un approfondimento ai processi chimici (step 26) legati a questi ultimi.
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Immagine (step 2) del gravimetro moderno http://microglacoste.com/product/a10-outdoor-absolute-gravimeter/
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Immagine (step 2) del gravimetro moderno https://en.wikipedia.org/wiki/Gravimeter |
Abbiamo trattato inoltre più nel dettaglio l’invenzione e la storia di questo strumento. Lucien LaCoste (1908-1995), fisico e metrologo, fu l’inventore (step 9), insieme al suo professore del corso di fisica universitaria Arnolf Romberg, del gravimetro moderno. Il sodalizio portò inoltre alla fondazione nel 1939 della LaCoste and Romberg Company, ancora oggi una delle più importanti aziende produttrici (step 11) di gravimetri su scala mondiale caratterizzata dal famoso marchio “MicrogLaCoste” (step 20).
Abbiamo poi descritto il contesto storico in cui si sviluppa il gravimetro, caratterizzato da fasi alterne, come si può anche vedere dai grafici rappresentanti la diffusione e l’utilizzo delle parole ad esso legate (step 24); la prima innovazione di LaCoste e Romberg si situa in un periodo molto prossimo alla Seconda Guerra Mondiale, caratterizzato quindi da momenti di difficoltà e di limitazioni. I primi anni dopo la Seconda Guerra Mondiale sono caratterizzati invece da un clima di rinascita, di innovazione e progresso che permette alle nuove invenzioni di prendere piede e di diffondersi più facilmente.
Interessanti sono i mezzi che hanno permesso la diffusione e la conoscenza dello strumento, tra i quali il cinema, la cultura e dall’arte. Più nel dettaglio si è trattato del gravimetro in diversi articoli, monografie (step 10), francobolli (step 18); pubblicità e riviste sia moderne che storiche, scientifiche e non, tra le quali troviamo “Tutto misure” e “Space and Aviation”, e su carte pubblicitarie commerciali (step 13). Lo strumento è presente anche in alcuni famosi fumetti, tra cui “Jeff Hawke” creato da Sydney Jordan (step 21). Come detto precedentemente, questo strumento si è diffuso anche grazie al cinema e ai cartoni, come ad esempio nella serie per bambini “I puffi”, nella quale viene mostrato in maniera ironica e divertente, ma allo stesso tempo informativa, il funzionamento del gravimetro (step 12).
Considerevole è anche la diffusione della gravimetria o più nello specifico della gravità nella mitologia (step 7) e nella simbologia (step 6), moderna e storica.
Infine, le principali tematiche affrontate nel blog sono state rappresentate, per una più efficiente comprensione dei concetti e delle loro relazioni, attraverso la realizzazione di una mappa concettuale (step 27). Un'attività simile è stata svolta per la creazione dell'abbecedario (step 19) e i numeri (step 15) ad esso legati che hanno permesso un maggiore ampliamento degli argomenti trattati.
Giungiamo quindi al termine di questo dettagliato studio dello strumento, studio che spero abbia favorito la vostra curiosità e il vostro interesse!